Il debutto da sogno di Alessandro Michele da Valentino

Valentino P/E 25
29 Settembre 2024

La Collezione Valentino Primavera/Estate 2025 ha sfilato oggi a Parigi

Tra magia e incanto. C’è un’atmosfera surreale, un’aura mistica. Buio, lampadari coperti da veli che parlano di un tempo sospeso e di oggetti dimenticati. 

Se stiamo in silenzio, tutto ci parla. E la Collezione Valentino Primavera/Estate 2025 che segna insieme il ritorno di Alessandro Michele e il debutto come direttore creativo della Maison racconta di passato, presente e futuro. Partendo dall’heritage del brand fondato negli anni ’60, riprende gli elementi cari a Valentino Garavani. C’è la favola. Il sogno. Il mondo visto da Alessandro Michele è più bello, è fatto di animaletti che animano e abitano le nostre borse, di musica, di poesia. 

Le modelle e i modelli camminano su una passerella di specchi rotti (opera intitolata "Passi" di Alessandro Pirri) e in sottofondo si sente il rumore dei pezzi che si rompono. Nonostante l’atmosfera onirica, tutto è reale. Ci sono le paillettes, ma anche i piercing e le perle. I cappelli a falda larga, le velette, le borse effetto croco in vernice. Le pellicce in marabù, le ruches, ma anche i jeans, i pois, il pizzo, ci sono pezzi che evocano il passato e si fondono perfettamente con elementi nuovi, moderni. Tutine da catwoman bianche in pizzo, orli ricamati. Nessuna traccia di borchie e delle novità introdotte di precedenti designer. C’è il ritorno alle shopping bag. Ci sono i colletti elisabettiani, amatissimi da Michele. Pizzi Chantilly, cappe con maniche di pelliccia, ci sono frange. Fiocchi imponenti che chiudono giacche e decorano le scarpe. Maxi cristalli. La moda non è morta (come pensavamo dopo le sfilate di Milano) è più viva che mai. Ed è esattamente questo quello che ci aspettiamo dalle griffe dai nomi altisonanti che dovrebbero distaccarsi completamente dal fast fashion. Che dovrebbero aggiungere il sogno, la poesia e pure il miracolo di teletrasportarci nel tempo. 

«Siamo creature fragili, esposte costantemente al senso del limite. Camminiamo in punta di piedi su specchi che si infrangono sotto il peso del nostro incedere. Non c’è passo che non rischi l’inciampo, la caduta. Non c’è respiro che non porti con sé l’ombra della vulnerabilità».

Alessandro Michele

E non è mai tardi. Per inseguire un amore. Un sogno. Un desiderio. Le Mary Jane con fiocco alla caviglia e gli stivali pitonati e a pois ci ricordano che con i nostri piedi possiamo arrivare ovunque. È il limite temporale che dà senso all'esserci.

“E come ti inganni se pensi che gli anni non han da finire… bisogna gioire. Bisogna fiorire. Non vale fuggire, bisogna gioire, è pura pazzia o frenesia?” si ascolta in sottofondo scandire il passo deciso e lo sguardo confuso delle modelle. E cosa si fa sui cocci rotti? Ci si cammina sopra. Con grazia e determinazione perchè tutto ci dice di continuare a VIVERE

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