Tommaso Marini a “Ballando con le stelle” : «Da piccolo non mi sentivo a mio agio con il mio corpo. E la società schiaccia i più deboli». Lo sport lo ha aiutato a sentirsi forte
Il percorso di Tommaso Marini a “Ballando con le stelle” è un flusso di coscienza: ieri sera, dovendo dedicare il ballo di apertura alla persona più importante della sua vita, lo ha dedicato a se stesso. Gli altri concorrenti hanno scelto, invece, di omaggiare chi la famiglia, chi un affetto scomparso. Tornando, di fatto, indietro nel tempo e facendosi conoscere meglio dal pubblico, attraverso il loro legame con il passato, con l’infanzia, con quei tempi che possono essere stati anche difficili ma che, nei ricordi, sono felici.
Tommaso lo ha fatto in maniera diretta, parlando di se stesso. Ha raccontato di quando, da piccolo, non si piaceva, nonostante le foto del periodo lo mostrassero bello come un Adone: «Non mi sentivo a mio agio con il mio corpo. E la società è str…a (non ha detto “strana", va cambiata una vocale e aggiunta una consonante", ndr), schiaccia i più deboli», ha dichiarato nella clip di presentazione. Poi ha aggiunto che lo sport lo ha aiutato a sentirsi sicuro. Ma ha anche specificato: «Non ditemi che sono intelligente, questo già lo so. Ditemi che sono bello». Una frase apparentemente superficiale, ma onesta. Il suo obiettivo era avere delle conferme sul suo aspetto fisico. Sognava di fare l’attore, avrebbe potuto anche fare il modello.
Non ha parlato, come si poteva pensare, di come lo vedessero gli altri, di come magari lo etichettassero. Ha parlato di come si vedeva lui, degli standard elevati che si imponeva, e che poi ho inseguito anche nello sport e oggi nella danza.
Parlando della propria affettività, proprio a “Chi”, Tommaso aveva detto: «Lato sentimentale: odio dare etichette e non ne darò mai una. So solo che amo fare quello che mi piace e che non sento il bisogno di definirmi».
E, a chi ha trovato il suo modo di ballare troppo aggraziato, ha replicato che questa per lui non è un’offesa, ma non ama che lo si inviti a mostrarsi “macho”, considerandolo un retaggio Anni 60.
Tommaso Marini, insomma, e il suo “pianeta”, raccontano una parte dei giovani di oggi. L’importanza dell’immagine esteriore, il rifiuto delle definizioni e di modelli maschili “convenzionali”, la voglia di sentirsi liberi ma anche apprezzati, giudicati positivamente. È uno dei concorrenti più curiosi, sfaccettati, misteriosi, di questa edizione. Ma, anche, azzardiamo, quello in cui molti giovani si identificano. Per questo le sue parole sono importanti, ma non per essere giudicate, piuttosto per essere capite.