In "Inganno" la vediamo sedotta da un giovane che le stravolge l’esistenza. E qui l’attrice rivela: «Anche nella vita vera ho pregato un uomo di essere amata: era Giancarlo Giannini»
Una sessantenne benestante, con i figli ormai adulti e un hotel sulla Costiera amalfitana a cui badare, perde la testa per uno sconosciuto di trent’anni più giovane di lei. È il personaggio interpretato da Monica Guerritore nella nuova serie tv Inganno di Pappi Corsicato, dal 9 ottobre su Netflix: racconto incandescente di come una passione possa stravolgere la vita.
A 66 anni l’attrice non teme esplicite scene di nudo: «Dare scandalo non è mai stata tra le mie preoccupazioni», confida a “Chi” lei, che sfoggia un fisico ancora invidiabile. Le chiediamo di ripercorrere con noi le passioni della sua vita, da Giancarlo Giannini a Gabriele Lavia, fino all’attuale relazione con Roberto Zaccaria.
È sempre stata la più giovane della coppia. Come si è trovata per una volta dall’altra parte?
«Ho sentito che il cuore poteva ancora bruciare. In vita mia non sono mai stata con un uomo più giovane, questo set è stata la mia prima esperienza in assoluto. Trovarmi davanti un giovane bello come Giacomo Gianniotti, toccare quella pelle giovane, mi ha fatto capire molto di quello che prova il mio personaggio, una donna che di colpo sente che il suo cuore ancora esiste, che può amare appassionatamente e perdere la testa».
Come ha affrontato le scene di nudo e di sesso?
«Riscoprendomi fragile e vulnerabile, e non rivedendomi mai sullo schermo. Ci tenevo però a mostrare una donna per quello che è a sessant’anni, con tutti i segni del tempo: siamo fatti di carne, è giusto raccontarci per quello che siamo».
In una scena arriva a pregare di essere amata, nella vita le è mai successo?
«Con Giancarlo Giannini, che dal punto di vista della mia educazione sentimentale fu un corso accelerato. Lo incontrai per un film, siamo stati insieme per due anni e mezzo. È arrivato in maniera travolgente nella mia vita, bellissimo, bravissimo, pieno di energia. Un rompipalle di quelli mai visti anche, parlava solo lui. Ma ero molto innamorata, abbiamo fatto tanti viaggi, ho ritrovato la copertina di un giornale con scritto “Monica sposerà Giannini in Brasile”. Invece un giorno, tornato da New York, non mi chiama più. Vado sotto casa sua dopo giorni, e in ginocchio da lui gli chiedo: "Ma che è successo"?».
E lui?
«Rispose: “Mi prendo qualche giorno di tempo”. In pratica non mi amava più. E io lì a piatire. Ma si può piatire l’amore di un uomo? No, l’ho capito dopo».
La passione di Inganno nasce quando lei apre la porta a un uomo incontrato per strada, lei ha mai perso la testa per uno sconosciuto?
«Gli ormoni possono chiamarti e illuderti che quella persona l’hai già conosciuta. Incroci lo sguardo e dici: “È lui”. Questo sì, mi è capitato, ogni volta che mi sono innamorata al primo sguardo era con uno sconosciuto che io non percepivo come tale».
Invece rinunciare per non fare male a qualcuno le è capitato?
«No. Quando ho conosciuto Gabriele Lavia (il primo marito dell’attrice, dal quale ha avuto due figlie, ndr), sposato e con un figlio di nove anni, ha rinunciato lui un paio di volte. Io ero sicura che lui fosse solo quando l’ho conosciuto, perché la nostra unione è stata subito totale. La crisi con la moglie era già in atto, ma suo figlio Lorenzo era per lui la cosa più importante, per cui era pronto a rinunciare alla nostra storia. Io ero in impaziente attesa che lui potesse conciliare le due cose, ma non avrei mai fatto un passo indietro».
Che ricordo ha di quella passione?
«Qualcosa che doveva essere. Dal punto di vista creativo per lui, per me della crescita. Tutto quello che ho fatto dopo è stato anche grazie al fuoco che lui accendeva e a cui io partecipavo. Le nostre figlie Maria e Lucia somigliano a entrambi, e i nostri spettacoli avevano una forza leggendaria. Era giusta questa nostra storia, tant’è che sono diventata amica della sua ex Annarita Bartolomei»
Poi è arrivato Roberto Zaccaria nella sua vita.
«Avevo chiuso con un regista che mi diceva come dovevo essere, e mi arriva un professore di Diritto costituzionale più grande di me, che mi riprendeva quando sbagliavo i congiuntivi. Ho resistito per tanto tempo, poi l’amore ha potuto di più. C’è differenza nell’abbandonarsi a un sentimento o a una persona, il mio sentimento per Roberto è cresciuto nel tempo fino a diventare completo da ogni punto di vista».
Si è spiegata perché è sempre stata attratta da uomini più grandi?
«Sono sempre stata avida di conoscenza, di uomini-serbatoi inesauribili di cose che mi piaceva imparare. Mi attraeva la loro stabilità, la maturità, il desiderio di avere accanto persone solide come i giovani non sono. L’imprevedibilità di un ragazzo o la sua inaffidabilità non mi hanno mai attratto».
Come vive il sesso a 60 anni?
«Con molta più libertà, non pretendo nulla da me o dall’altro. A questa età non esiste l’obbedire al sentito dire sul sesso, ogni persona trae piacere dal proprio corpo e sa bene come farlo. La cosa importante è il piacere, ci conosciamo a fondo a sessant’anni, le cose sono come vengono, come ci piacciono, senza pretendere ciò che appartiene alla letteratura».
Nella vita privata è stata mai lei quella dominante?
«No, ma dopo i quarant’anni ho realizzato che non volevo più obbedire ai desideri degli altri. Con Roberto finalmente sono io con “accanto” qualcuno, non devo per forza esaudire quello che sono
nell’immaginazione dell’altro. Oggi sono libera di fare ed essere come voglio: ascolto tutti, ma non accetto più che mi si dica cosa fare».
(foto di @carlobellincampi)