Meghan Markle e il sito “fantasma”

5 Settembre 2024

A cinque mesi dal lancio online, il brand della duchessa non ha ancora messo in vendita alcun prodotto

Doveva essere la macchina della duchessa di Sussex per fare soldi. Quella che avrebbe permesso a Meghan di continuare a essere indipendente economicamente, ora che lei e il principe Harry hanno cambiato strategia: niente più accuse di maltrattamenti e di razzismo rivolte alla famiglia reale, che tanti milioni ha portato nelle loro tasche, ma la realizzazione di progetti professionali, come la loro casa di produzione e associazione charity Archewell e, appunto, il sito di lifestyle che la duchessa ha lanciato a primavera, American Riviera Orchard, che ha l’ambizione di rendere fruttuoso in tutto il mondo.

Nei mesi scorsi esperti di marketing hanno ipotizzato che le entrate per la duchessa, grazie al sito, potrebbero essere stellari, proprio come quelle che hanno reso plurimilioniaria l’attrice Gwyneth Paltrow, che quindici anni fa ha lanciato il sito Goop, cui si è ispirata Meghan. A oggi, però, il marchio, che dovrebbe vendere oggetti per la casa e per il benessere, utensili da cucina, spezie, marmellate e gelatine, creme spalmabili a base di legumi, aglio e sesamo, nonché tisane, contenitori per il miele e mangiatoie per uccelli, non ha messo in vendita nulla. E questo malgrado la duchessa abbia già condiviso alcuni dei prodotti con i suoi amici famosi, che li hanno puntualmente pubblicati sui social. Se si apre il sito e l’account Instagram, ad accogliere i naviganti ci sono un logo e un marchio. E nulla di più.

Alla base del problema ci sarebbe, prima di tutto, un inghippo burocratico. Lo US Patents and Trademarks Office, l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, a inizio luglio ha comunicato agli avvocati di Meghan di aver riscontrato alcune “irregolarità” che devono essere “risolte”. Tra queste ci sarebbe, innanzitutto, l’errata classificazione di tappetini da yoga, cestini da picnic e libri di ricette.

Ma l’agenzia ha evidenziato anche che per registrare il marchio è necessario pagare tasse ad alcuni enti in tutto il mondo, per un totale di 11.382 dollari (circa 10.300 euro). Il secondo problema, che non è in realtà da poco, è che American Riviera Orchard non ha un amministratore delegato. Le opzioni sono due: o alla duchessa di Sussex non è piaciuto alcun candidato che si è presentato per il posto oppure in molti si sono scoraggiati di fronte all’impressionante turnover che si è registrato tra il personale che lavora per i duchi dal giorno del loro matrimonio, celebrato nel maggio 2018: almeno 18 persone, ma forse di più, li hanno piantati in asso, alcuni pochi giorni dopo essere stati assunti.

Fonti vicine a Meghan Markle, tuttavia, hanno smentito le voci secondo le quali American Riviera Orchard navigherebbe in cattive acque. People Magazine, considerato vicino al principe e a Meghan, ha riferito nei giorni scorsi che la duchessa si sta “preparando per il lancio del suo nuovo marchio di lifestyle”.

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