Dopo oltre cinque anni di lavori, il presidente francese Macron ha descritto il risultato con una sola parola: «Sublime»
Il conto alla rovescia è iniziato: l’8 dicembre 2024 la cattedrale di Notre-Dame de Paris riaprirà le sue porte, mostrando al mondo il frutto di una restaurazione senza precedenti. Dopo oltre cinque anni di lavori, il presidente francese Emmanuel Macron, in visita alla cattedrale, ha descritto il risultato con una sola parola: «È sublime».
Accompagnato dalla Première Dame, dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, dalla presidente della regione Île-de-France Valérie Pécresse e dalla ministra della Cultura Rachida Dati, Macron ha elogiato il team di esperti che ha reso possibile questa rinascita. «È riparata, reinventata e ricostruita», ha dichiarato con orgoglio, sottolineando come Notre-Dame sia tornata a incarnare non solo la storia della Francia, ma anche la sua capacità di risorgere dalle ceneri.
La cattedrale, capolavoro gotico nato nel 1163 per volere di re Luigi IX e del vescovo Maurice de Sully, ha subito una ferita profonda il 15 aprile 2019, quando un incendio devastante ha avvolto le sue mura, facendo crollare la celebre guglia ottocentesca di Viollet-le-Duc. Le immagini di quel disastro hanno fatto il giro del mondo, ma oggi lo spettacolo che si presenta è ben diverso: un monumento restaurato che celebra la resilienza umana e artistica.
Il grande giorno è vicino. La sera del 7 dicembre, Macron tornerà sul sagrato per un discorso ufficiale, preludio alla cerimonia di consacrazione del nuovo altare che si terrà l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. Sarà l’arcivescovo di Parigi a presiedere la Messa solenne di riapertura, un evento che unirà spiritualità, tradizione e celebrazione. Nonostante alcune discussioni sull’eventuale biglietto d’ingresso da 5 euro, il ritorno di Notre-Dame è già un trionfo. I festeggiamenti continueranno fino all’estate 2025, trasformando la cattedrale in un magnete per visitatori da tutto il mondo.