Oggi è l'election day Usa (ma già tanti cittadini hanno votato per posta), dopo un lungo testa a testa ecco com'è la situazione
Oggi è l'election day Usa (ma già tanti cittadini hanno votato per posta), anche se a causa del complicato sistema dei conteggi non prima di domani si potrà cominciare a capire chi sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Sono quindi ore di grande attesa per gli Stati Uniti, ma anche per il mondo intero. Se alla Casa Bianca tornerà il tycoon sostenuto da Elon Musk o la Vice president applaudita da star come Jennifer Lopez e Taylor Swift, farà la differenza? Sicuramente la visione del mondo della democratica Kamala Harris (che diventerebbe la prima donna Presidente Usa) non è quella del repubblicano Donald Trump, ma per molti osservatori, nessuno dei due in realtà rappresenta la cura per tutti i mali. O il leader di cui l'America o il mondo intero hanno bisogno. Nell'incertezza, di sicuro c'è soltanto una data: il 47esimo Presidente degli Stati Uniti giurerà a Washington il 20 gennaio 2025.
TESTA A TESTA
L'America arriverà nelle prossime ore al verdetto finale delle urne (verdetto che però potrebbe anche arrivare dopo giorni e che Trump, nel caso non vincesse, già minaccia di contestare) dopo un lungo testa a testa tra i due candidati che si stanno fronteggiando da giorni tra veleni e tensioni. Occhi puntati su i sette Stati ancora in bilico. In queste ore pare che Trump stia raggiungendo la Harris in Pennsylvania, ma secondo altri sondaggi, Kamala sarebbe in vantaggio, anche se di pochissimo.
CHI VOTA CHI
Kamala Harris, che per alcuni osservatori non possiede il carisma del vero leader (come spesso è stato sottolineato, mettendola in contrapposizione con Michelle Obama) potrebbe essere favorita da una maggiore affluenza tra gli elettori afroamericani, soprattutto in stati in bilico come Pennsylvania e Wisconsin, e dal supporto delle donne bianche delle città più importanti, che si sarebbero spostate verso il fronte democratico grazie ad un tema scottante come l'aborto. Donald Trump, che si porta dietro, a parte i vari scandali, la macchia di Capitol Hill, può contare sul crescente appoggio della comunità latina, soprattutto in Stati come Florida e Arizona e non è da escludere una sorprendente vittoria in Nevada, dove Trump perse quattro anni fa, solo per pochi voti.