La top model è tornata a sfilare e recitare in Italia. E si racconta: «La bellezza? Ci sarà sempre qualcuna più carina di te. L’amore? Quello con Senna mi ha cambiata due volte»
Carol Alt al Four Season, uno degli alberghi più belli di Milano, conosce tutti. «Vede il portiere? È qui da 32 anni», si scambiano un sorriso, mentre arriva il suo cappuccino. Dice in italiano: «Non bevo caffè, mai, ma se sono qui non posso fare a meno del cappuccino, con tanto latte a parte». È in partenza per il Festival di Ferrara dove riceverà un premio e dove ha girato un film. L’Italia, per lei, del resto... «È più che casa, la mia prima copertina è stata su Harper’s Bazaar Italia, il primo film l’ho girato in Italia, l’Italia mi ha sempre dato il mio primo slancio, quindi, ogni volta che vengo qui provo gratitudine e un pizzico di nostalgia. E allora ordino un cappuccino».
Carol Alt, bella e di successo, ma è davvero così? E, scusi, ma è tutto qui?
«Capita spesso che qualcuno abbia una visione della mia vita molto patinata... Ma se devo trovare una parola legata alla mia vita scelgo “perdita”: ho perso la mia migliore amica a 15 anni per un incidente stradale, mia nonna quando ne avevo 21 e mio padre a 21 anni e mezzo, poi mio fratello. Infine, a trentatré anni l’amore della mia vita. E sono state tutte perdite devastanti. Li salutavo al mattino e non c’erano più la sera».
Il grande amore è Ayrton Senna? Il 1° maggio sono stati trent’anni dalla sua morte.
«Ayrton è stata la persona più importante della mia vita, non posso parlare per lui, ma per me è stato così. E ha cambiato la direzione della mia esistenza per due volte, quando l’ho incontrato e quando è morto».
E come è sopravvissuta?
«Puoi sopravvivere a questo tipo di perdita e puoi vivere se hai una grande fede, se ti convinci che c’è qualcosa al di là di quella perdita. Al mondo non importa nulla, la vita continua, va avanti, spietatamente, come potrebbe essere altrimenti? Come tanti mi sono buttata nel lavoro, non facevo altro, il che non è una buonissima idea».
La giudicavano per l’aumento di peso? Allora non c’era la parola “bodyshaming”.
«Non ci faccio e non ci ho mai fatto caso. E se potessi dare un consiglio, uno solo, alle ragazze sarebbe quello di non fare attenzione a ciò che pensano gli altri perché tutti avranno un’opinione su di te specialmente se sei una donna. Ed è davvero difficile vivere all’altezza di ogni singola opinione».
Lei è ricca?
«Io? Sono felice. Sono in grado di pagare tutti i miei conti e ho qualcosa in più per aiutare gli altri. Penso che la ricchezza sia soggettiva, penso non riguardi il denaro in sé, che è il mezzo e non il fine. E poi suonerà così dannatamente banale dire che tante cose mi arricchiscono, ma è così. Ho la mia Bibbia ogni mattina, ho una famiglia meravigliosa, una mamma di 92 anni che ancora lavora nella biblioteca della cittadina dove abita e mi chiama sempre e mi pungola sempre: è una mamma. E ho grandi amici, ho imparato a creare connessioni nel mio lavoro perché sinceramente quando ero nella moda non era esattamente così, ho persino riportato gli amici che non erano più tali nella mia vita, sì, persino il mio ex marito, Aleksej (l’ex giocatore di hockey su ghiaccio Aleksej Jašin, ndr), che ora mi chiama ogni mattina».
Un nuovo grande amore?
«Ho iniziato a uscire con i ragazzi quando avevo 13 anni, poi mi sono fidanzata, mi sono sposata, ho trovato il grande amore della mia vita, è morto, è passato del tempo e ho avuto un altro marito, altri amori, non mi sono mai fermata, ora non devo delle spiegazioni a nessuno».
Se non è un colpo di fulmine...
«Che senso ha?».
(foto di @ezequieldelarosa)