Bernardini de Pace: «Totti e Blasi? Avevo visto giusto»

25 Settembre 2024

Faccia a faccia con il nuovo giudice di "Forum", l'avvocato che ha seguito alcuni dei più celebri divorzi. «I vip soffrono di più perché le loro gioie e i loro dolori sono pubblici»

Annamaria Bernardini de Pace è un nome che incute timore, viene utilizzato nelle liti coniugali come monito: «Vado dalla Bernardini e ti faccio togliere tutto!». In effetti ha curato i più grandi divorzi della storia recente: Albano e Romina, Pippo Baudo e Katia Ricciarelli, Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, Simona Ventura e Stefano Bettarini, Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci e, per un certo periodo, anche Francesco Totti e Ilary Blasi. In questi giorni ha debuttato come giudice a Forum, il programma condotto da Barbara Palombelli.

Che effetto le ha fatto assistere da vicino alla fine di coppie che hanno fatto sognare l’Italia?

«I dolori dei personaggi conosciuti sono più forti, perché vivono in pubblico le loro gioie e anche il loro dolore. La risonanza mediatica aumenta la ferita. Per quanto riguarda me, mi ha frenato nel cercare nuovi amori, è come vedere un giallo conoscendo l’assassino».

Perché gli uomini lasciano e perché le donne lasciano?

«Si lascia sempre perché, a un certo punto, finisce il rapimento sessuale. Finché c’è il sesso che ti avvince, si crea un’intimità mentale fortissima. Quando c’è l’allontanamento dei corpi, c’è anche lo svuotamento mentale, e finisce l’amore per entrambi. Solo che gli uomini non vogliono chiudere perché hanno la vita organizzata dalle moglie e poi sono, diciamo, favorevoli alla poligamia; le donne, invece, quando finisce l’amore, se l’uomo è più ricco restano, altrimenti se ne vanno».

Si ha l’immagine di lei come quella che la fa pagare ai ricchi mariti fedifraghi, è così?

«La facevo pagare i primi dieci anni della mia vita professionale quando, nel 90 per cento dei casi, assistevo le donne e dovevo fare giustizia perché, a quei tempi, che fossero mogli di banchieri o di bancari, avevano lo stesso assegno di mantenimento: 300 mila lire all’anno. La trovavo un’ingiustizia, così ho contribuito a introdurre il concetto di tenore di vita».

Che rapporto ha con la politica?

«Sono un’anarchica. In passato sono stata prima liberale e poi radicale, ma solo perché c’era Marco Pannella. Oggi non mi identifico con la destra, non ci riesco: sostengo battaglie per i diritti civili che non fanno parte della loro agenda. La sinistra è finta. L’unico politico che ammiro è Marco Rizzo (ex presidente onorario del Partito comunista, ndr): non condivido le sue idee ma lo trovo intelligente».

Giorgia Meloni è la prima donna nella storia presidente del Consiglio.

«Stimo la Meloni, ma non la voto, mancano nel suo programma alcune cose alle quali tengo. E l’ammirerei ancora di più se riformasse il potere giudiziario, facendo tornare la responsabilità dei magistrati, e ne aumentasse il numero. E poi dovrebbe raddoppiare le forze dell’ordine e sistemare la sanità con l’autonomia regionale».

Come si trova a Forum?

«Benissimo. Forum è il miglior tribunale che ci sia in Italia perché non è contaminato dalla politica».

È stata l’avvocato di Francesco Totti nelle prime fasi della separazione da Ilary Blasi. Oggi, alla vigilia del processo, e dopo mesi piuttosto conflittuali, sembra che la coppia abbia deciso di non farsi la guerra in tribunale per il bene dei figli.

«Era quello che avrei voluto fare fin dal primo momento, trovare un accordo perché si onorassero come genitori. Avevamo quasi raggiunto un equilibrio favorevole, ma poi è saltato. Forse doveva ancora metabolizzare».

Seguici