È morto il bomber di Italia 90. Ripercorriamo la sua straordinaria carriera ma anche i suoi tormenti
Totò Schillaci, l'attaccante di Juve, Inter e della Nazionale azzurra che fece sognare l'Italia durante il Mondiale del 1990, è mancato a causa di un tumore al colon. Il bomber aveva solo 59 anni e di lui rimangono impressi nella memoria di una generazione di italiani gli incredibili gol che realizzò con la Nazionale di Azeglio Vicini 34 anni fa. L'Italia era partita con il solito bagaglio di belle speranze e una buona squadra, ma fu Schillaci che, con la sua incredibile prestazione e i suoi tiri che sfidavano le leggi della fisica, a portare gli azzurri fino in semifinale (dove fummo eliminati dall'Argentina di Maradona).
Partita dopo partita, quelle entusiasmanti serate le chiamarono Notti Magiche, come la canzone di Edoardo Bennato e Gianna Nannini che era la colonna sonora del torneo organizzato in casa nostra. Ma se per il calciatore palermitano quelle notti d'estate furono piene di magia, gli anni successivi non furono privi di ostacoli e drammi familiari.
GLI ANNI TORMENTATI
Nel 1987 Schillaci aveva sposato Rita Bonaccorso e dal matrimonio erano nati Mattia e Jessica. Il loro amore, nato quando Schillaci giocava ancora nel Messina (la squadra dove si era rivelato al mondo del calcio), era passato attraverso i fortunati mondiali, la Juventus, l'Inter. Poi, nel '95, il matrimonio termina quasi contemporaneamente con la sua carriera di calciatore. L'unione si chiude tra sfuriate, gelosie e tradimenti reciproci come quello che Rita ebbe con Gigi Lentini, nel periodo di Torino e Milano, una dolorosa ripicca. La famiglia fu spesso ragione di preoccupazione per il bomber come quando suo fratello era stato fermato dalle forze dell'ordine a seguito del furto di alcuni copertoni per automobili.
BARBARA, LA SUA MUSA
Ma agli sfottò da stadio e alle critiche, Schillaci reagiva sempre a testa alta. Ritrovò l'amore grazie alla seconda moglie, Barbara Lombardo, che incontrò nel 2011 e che sposò appena un anno dopo. Insieme parteciparono anche a Pechino Express 2023 dove, nel gioco, venivano chiamati I siculi. Ma ogni volta che Totò partecipava a un programma televisivo il seguito del pubblico era assicurato, tale era l'affetto per questo sportivo che veniva dal popolo. Molto apprezzata infatti l'edizione dell'Isola dei famosi nel 2004 che lo vide protagonista accanto a Kabir Bedi.
Anche lui, come il Sandokan della tv, era un eroe entrato nell'immaginario collettivo degli italiani. E le sue imprese sportive e la sua tempra umana resteranno sempre vive nel cuore di tutti noi. Ciao, Totò.